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"Tobia e i colori del mondo", una cartone animato per insegnare i Valori della vita

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  Può un cartone animato essere un valido strumento per insegnare il rispetto per gli altri e per la natura? Può essere un mezzo utile per far conoscere i veri Valori della vita ai bambini? Risposta affermativa! Un esempio è dato da “Tobia e i colori del mondo”, un lungometraggio di animazione in uscita il prossimo 23 maggio al cinema, il cui scopo è quello di parlare ai ragazzi di tematiche sociali quali la tutela dell’ambiente e della natura ed in più i valori della famiglia e dell’amicizia, una storia per sensibilizzare le giovani generazioni a queste importanti tematiche. Grazie ad un linguaggio molto semplice e ad una storia ben costruita attorno ad una classica avventura, il cartone riesce ad entrare nel cuore del bambino, facendogli provare emozioni, empatia e donandogli degli insegnamenti, cosa che al giorno d’oggi serve sempre di più. Tobia è affascinato dal racconto del nonno Remo, con cui vive, che gli dice che alla fine dell’arcobaleno potrà trovare una corona di diamanti

Napuland, un videogame per combattere la guapparia e l'inciviltà

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  Un nuovo supereroe entra a far parte ufficialmente della schiera dei miti del pubblico giovanile e non solo: il suo nome è Napuel! Proprio così, in un mondo che quasi si diverte a creare e divulgare delinquenza e inciviltà, era necessario trovare una soluzione per contrastare il male che ci circonda. In che modo? Beh, attraverso un videogioco, uno strumento ludico usato per la maggior parte da un pubblico giovanile, con uno scopo ben preciso: insegnare la civiltà … giocando! Parliamo di Napuland, un progetto nato ed ambientato a Napoli che, come tante grandi metropoli d’Italia e non solo, ha una parte di cosiddetta “mela marcia” che tenta di distruggere in ogni modo la parte buona, sana della popolazione. La cosa interessante è che c’è un supereroe, ma non c’è assolutamente violenza: Napuel, l’eroe della storia, non uccide i malviventi, né compie alcun atto di angheria verso i nemici, ma li trasforma in … colombe! Ma andiamo con ordine, descrivendo un po’ la trama della storia e i su

"A casa io e te": disagio sociale e speranza nel nuovo romanzo di Alfredo Carosella

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23 novembre 1980, una data memorabile per milioni di persone, una data tragicamente passata alla storia per un naturale e nefasto evento: il terremoto dell’Irpinia. Inizia proprio così il nuovo libro di Alfredo Carosella, “A casa io e te” edito da La Bottega delle Parole. Poter raccontare la magia di questo libro è come poter aprire una grande “valigia dei ricordi”, belli e brutti, che scorrono via come tanti flashback attraverso i vetri di una finestra, proprio quella dove si ritrova, a distanza di tanti anni, Mario, il protagonista del romanzo. Un libro perfetto per me e per tutti coloro che desiderano ampliare le conoscenze di tematiche rilevanti quali il disagio sociale nelle periferie ( e in questo caso in quella di Napoli ), la solitudine, la solidarietà, il valore dell’amicizia e la speranza, la chiave per affrontare ogni cambiamento che la vita ci pone davanti. Ho imparato tanto leggendo ogni singola pagina del romanzo, mi sono emozionato vivendo con Mario le varie vicissitudin

"Io sono Napoli". La città partenopea oltre gli stereotipi nel nuovo libro di Alex Hunter

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  “ Napule è tutto nu suonno e a' sape tutto o' munno ma nun sanno a' verità ” cantava qualche tempo fa il grande Pino Daniele … Napoli è una città speciale, magica quasi, raccontata attraverso i secoli da canzoni, libri, film, citazioni … Leggenda vuole che per creare Napoli si è usato un pezzo di Paradiso poggiato poi sulla Terra. In effetti è così, la città presenta tutti i tratti naturalistici di un vero Paradiso terrestre, ma da sempre lei e i suoi figli vengono “etichettati” con luoghi comuni e stereotipi di puro odio: vero è che Napoli ha i suoi problemi, ed alcuni anche molto seri, ma d’altronde sono cose comuni a tutte le città, alle grandi metropoli! Ci sono stati momenti nella mia vita in cui non volevo neanche affrontare il problema, ho cercato di ignorare questo razzismo, come se fosse un mal di testa che sai andrà via prima o poi, basta aspettare. Ma quella era una illusione, il pregiudizio non va via da solo, se non lo fronteggiamo, dilagherà. Ma fronteggiarl

"Due matrimoni e un funerale". La compagnia "Il Mio Teatro" torna sulle scene con una commedia di Oreste De Santis

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  “ Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso “ sosteneva il grande Gigi Proietti … Parlare di teatro significa parlare di Arte a 360°. Dall’antica Grecia al giorno d’oggi ha dato sempre un valido supporto per accrescere la cultura delle varie società che si sono succedute. Apro una parentesi: molti pensano che il teatro sia qualcosa di noioso, di vecchio e a volte troppo difficile da capire, ma mi tocca smentire queste opinioni, anche perchè il teatro, e parlo non solo per opinione personale, è qualcosa di estremamente magico, emozionante! Affrontando il tema teatro, mi va di poter parlare di un settore teatrale molto importante, il teatro amatoriale. Ecco, forse un aggettivo che non dà il giusto merito ad un settore nato dalla forte passione e impegno di chi lo fa. E' un Teatro fatto da persone che portano avanti oltre il lavoro e gli impegni familiari, in maniera spesso assolutamente gratuita, proprio per il forte amore verso questo ramo di cultura, contribuendo

"Ho chiuso con te", l'ultimo avvincente romanzo di Emanuela Esposito Amato

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  Leggere è un toccasana per la mente, un libro è un'opportunità per ampliare le nostre prospettive, e ancor di più poi se tratta argomenti sociali di cui spesso non se ne parla abbastanza. Ecco ciò che ho pensato dopo aver letto ( e tutto d’un fiato ) “Ho chiuso con te”, l’ultimo romanzo di Emanuela Esposito Amato, edito da Edizioni Guida. Una storia legata alla vita di due gemelle di Caivano (Na) uguali fisicamente ma totalmente diverse caratterialmente. La morte violenta dei genitori segnerà per sempre le loro vite, fino ad incamminarsi verso strade diverse una volta diventate adulte: Lola inseguirà il suo sogno di diventare stilista d’alta moda a Parigi, mentre Nina resterà a Napoli impartendo lezioni di pittura e vivendo tra un eccesso e l’altro. Dopo svariati anni trascorsi nella totale indifferenza di una sorella verso l’altra, una tragica notizia costringe Lola a fare ritorno alle origini, nella sua Napoli, e da lì inizia un susseguirsi di emozioni che lasciano il lettore c

“Vincenzina ora lo sa”, il nuovo capolavoro editoriale di Maria Rosaria Selo

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  Amore, solidarietà, amicizia, lavoro, femminismo, sorellanza … può un unico libro racchiudere tutti questi temi? Risposta affermativa, come nel caso di Vincenzina ora lo sa di Maria Rosaria Selo, edito da Rizzoli. Una storia che rapisce, fin dalle prime pagine, e ti porta indietro nel tempo, in una storia della Napoli che è stata recentemente. Tutto inizia e termina con l’Italsider, una fabbrica ( ‘o cantiere, così come definita dagli operai e dalla gente del tempo ) che ha fatto il bello e il cattivo gioco della città partenopea. Ma partiamo con ordine, cos’è stato l’Italsider di Napoli? In parole povere è stato il primo stabilimento siderurgico a ciclo completo, che ha prodotto davvero tanto, e in termini economici ha dato lavoro davvero a tante persone… ma a quale prezzo? Un prezzo carissimo, un aumento smisurato di tumori polmonari a causa dell’amianto, il principale elemento utilizzato per la produzione, il più usato all’epoca ma al contempo molto nocivo per l’uomo. Tante sono