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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Carcere,inclusione e lavoro: Gomito a Gomito, vita OLTRE le sbarre!

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  Sta terminando marzo, inizia la primavera, un periodo di risveglio, voglia di uscire, divertirsi, per tanti di noi, ma non per tutti! Imagine, come ben sapete, tratta da sempre temi sociali, ed oggi per la prima volta ho intenzione di parlare del sistema carcere italiano e il reinserimento in società del detenuto. Credo sia inutile sottolineare che in prigione si va perchè in realtà si è commesso un reato ( e spesse volte neanche, visti i tanti casi di detenuti innocenti ), l’obiettivo principale di questa mia puntata è quello di andare OLTRE, andando a scrutare a fondo sulla figura del detenuto e dell’idea che noi tutti ce ne facciamo durante e dopo lo sconto della sua pena. Si, è innegabile che nel momento in cui una persona viene accusata ( giustamente o ingiustamente ) e trasferita in carcere, viene automaticamente bollata, etichettata da tutti, allontanata come una sorta di peste bubbonica. Ma abbiamo mai pensato o almeno cercato di immaginare ad una possibile “redenzione” del d

Discriminazioni di genere LGBT: il difficile cammino verso la parità

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  Tra i termini più odiosi e purtroppo non ancora condannati, o almeno non del tutto, esiste ancora la discriminazione. Oggi, sabato 19 marzo, abbiamo parlato e denunciato apertamente uno degli aspetti più squallidi ancora esistenti in una società che ama definirsi all’avanguardia, moderna, di cultura, ma solo sulla carta in moltissimi casi! Voglio denunciare ciò che accade ogni giorno, in vari contesti della vita quotidiana, sotto gli occhi di tutti noi, e una discriminazione più di tutte, l’omotransfobia . Omofobia è un termine coniato per definire la paura irrazionale, l’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali da parte della società eterosessista. L'omotransfobia è un termine simile, cioè viene usato per indicare una paura nei confronti di persone omosessuali e transessuali. Fobia, paura, anche se proprio di paura non si tratta, ma piuttosto di un'avversione legata ad un orientamento sessuale e un'identità di genere diversa dalla propria. Dopo l

Scuola, apprendimento e gioco: GiocaReporter, insegnare una professione è un gioco!

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  Qualche tempo fa Maria Montessori diceva: “Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari”. Con quest’affermazione di enorme rilievo è stata affrontata oggi una nuova indagine sociale di Imagine - Il Mondo Che Vorrei, un’ora di riflessione vera e propria, sulla scuola e l’insegnamento. Abbiamo preso spunto da una domanda: i ragazzi appena tornano a casa hanno ancora bisogno di divertirsi, quindi perchè non dargli quel divertimento mentre sono in classe, associando le utili ed indispensabili informazioni dell’apprendimento ai loro interessi? Scuola, studio, apprendimento, divertimento, gioco … termini che all’apparenza possono sembrare per natura inconciliabili: eppure non è proprio così, scrutando a fondo! Fino ai primi anni del Novecento, il gioco era associato alla ricreazione, un momento ai margini della giornata scolastica e confinato nel tempo libero. Con Rousseau e i pedagogisti moderni, abbiamo assistito ad una rivoluzione: è stato dim

Catcalling & Knockout game: la violenza senza confini

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  Fischi, battute sessiste, allusioni sessuali, domande invadenti, insulti offensivi, suoni di clacson, inseguimenti per strada o in macchina …  Per alcuni è l’ultima frontiera delle violenze di genere, per l’Accademia della Crusca si configura come una molestia sessuale, prevalentemente verbale, che avviene in strada. In un’unica parola il Catcalling! Oggi, sabato 5 marzo, il nostro occhio clinico ha passato a scanner una tematica sociale di impatto molto attuale, un concetto che contribuisce a far evolvere la cosiddetta questione di genere , alimentando un dibattito che ora vede nei social network il principale palcoscenico. Il catcalling è una vera e propria molestia verbale ed è caratterizzata dal classico commento non richiesto (“Ciao bella”) e/o fischio, appunto “richiamo del gatto“, da parte degli uomini nei confronti delle donne. Frasi come " Sei uno schianto ", " Mi fai impazzire ", " Hai un fisico da paura ", che poi prendono accettazioni dia