La coppia che... scoppia: lo spettro dell'incomunicabilità

 Sabato 28/11/2020. Ad Imagine - Il Mondo Che Vorrei abbiamo parlato di un argomento sociale degno di approfondimento, e sempre molto attuale, l’incomunicabilità di coppia, e lo abbiamo fatto attraverso spiegazioni e consigli di un’esperta, la dott.ssa psicologa Monica Buonaiuto, nostra ospite.



Spesso molte coppie cadono nella trappola dell’incomunicabilità. Solitamente all’inizio di una storia d’amore, in piena fase di infatuazione, entrambi i partner sono disposti a parlare, a raccontarsi e disposti a conoscere tutto dell’altro. Nelle fase iniziali di una relazione, però, si fa tacere il proprio io, non ci si fa conoscere per quello che si è veramente, per paura di non essere accettato o accolto e di conseguenza essere lasciato. Allora ci si modifica secondo i desideri dell’altro. Questa non è altro che la fase in cui si cerca di mostrarsi al meglio di quello che si è, tentando di nascondere il più possibile i propri lati negativi. L’altro viene dunque idealizzato, visto nei suoi lati positivi e meravigliosi, si esalta l’aspetto fisico, si sogna ad occhi aperti. In questa fase si stabilisce un legame intenso che permetterà ai due partners di definirsi come coppia, di sentirsi complici. La fase subito seguente è quella dell'innamoramento: in questa fase si approfondisce la conoscenza reciproca, si parla molto degli argomenti di comune interesse. In questo periodo il contatto fisico è dominante, si ha molta voglia di abbracciare, di stare vicini fisicamente, non necessariamente dunque una vicinanza di tipo sessuale, ma anche fatta di coccole, baci, carezze. È in questo periodo che si può iniziare a parlare di più del proprio passato e dei propri momenti dolorosi: è il momento migliore quindi per svelare le proprie vulnerabilità, posto che si abbia sufficiente coraggio e apertura al rischio per farlo, dato che mettere le proprie debolezze nelle mani di un’altra persona è un atto di coraggio, ma un atto fondamentale per iniziare a prendersi veramente cura di sé e della relazione.

Purtroppo però se non si è più in grado di parlare con l'altro si rischia di trovarsi su una strada senza uscita. Il Noi muore man mano lasciando spazio al silenzio e alla non comunicazione, e quindi inesorabilmente alla solitudine. Più ci si apre alla solitudine e più viene alimentata la consapevolezza della diversità dell’altro rispetto a noi stessi, cosa che inizialmente non veniva vista o non si considerava molto importante. Tutto ciò porta allo sgretolarsi della coppia, al cercare distrazioni, al tradimento insomma, illudendoci di aver trovato così una soluzione al problema.

Mi viene da pensare che spesso andando al ristorante ad esempio si possono vedere coppie sedute al tavolo senza parlare, senza dire una parola, ma magari impegnati con il proprio smartphone ad inviare messaggi o a scorrere le pagine dei social: niente di più sbagliato, questo è il vero campanello d’allarme che ci fa capire subito di qualcosa che non va.

Comunicazione utile nella coppia, ecco un altro punto utile che abbiamo approfondito. Tutti durante la propria vita di coppia si trovano ad affrontare conflitti e litigi: la capacità di poterli affrontare diventa una delle più grandi conquiste, una vittoria per la coppia stessa, una buona comunicazione è uno degli aspetti fondamentali da far crescere. Certo, da sola non basta, ma se due persone riescono ad ascoltarsi e a capire il punto di vista dell’altro, il loro rapporto sarà più armonioso. Per avere un rapporto di coppia felice esiste un’unica vera ricetta: aprirsi con il proprio partner, discutere con calma di eventuali problemi e cercare punti d’incontro, lo scontro non porta a nient’altro che alla distruzione.

Se la coppia toglie il dialogo, cosa resta al rapporto stesso di coppia? Nulla, solo convivenza con una persona, e questo porta sempre di più a chiudersi e ad allontanarsi dalla coppia stessa. D’altronde sbagliare è umano, tutti prima o poi commettono errori. Cercare ossessivamente la perfezione nel partner non è una manifestazione di amore! 

C’è da dire che se vogliamo comunicare con l’altro dobbiamo essere liberi di poter esprimere liberamente i nostri pensieri e le nostre emozioni; in maniera contraria difficilmente si arriverà a comprendere e ad essere compresi, allontanando sempre di più il NOI.

Scrivendo questa puntata ho lungamente pensato ad una commedia di Eduardo De Filippo, Sabato Domenica e Lunedì, opera del 1959 ed ancora profondamente attuale: tema principale della commedia è l’incomunicabilità dell’amore proprio negli anni immediatamente precedenti al tema del divorzio in Italia e, nonostante il lieto fine della vicenda, traspare più volte la sfiducia dell’autore nei confronti del matrimonio, forse a causa di esperienze personali. Eduardo in questa commedia come in altre tipo Mia Famiglia, Napoli Milionaria, Natale in Casa Cupiello, sembra voler rimarcare che spesso il solo sentimento nobile dell’amore non basta: anzi, sembra che ostruisca, causando una serie di effetti imprevedibili. Il lieto fine di queste commedie non è poi tanto lieto: se l’amore resiste la stima decade. Dopo la riconciliazione donna Rosa si affaccia al balcone per salutare il suo uomo come una volta, mentre va a lavoro, ma lui già non si intravede più, forse coperto dal solito giorno di routine, di illusioni e incomprensioni. Eduardo ci pone in modo sottile ma deciso una domanda: Come può sopravvivere l’amore senza la stima?

Non bisogna mai temere un conflitto, anzi, bisogna affrontarlo prima ancora che si ingigantisce e diventa mortale per la coppia, al pari di un tumore.


Vedi qui la puntata


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