Più social ma meno sociali
Nuovo anno, nuove speranze e … nuove indagini sociali di Imagine - Il Mondo Che Vorrei! Ecco, oggi abbiamo parlato di giovani e social, il rapporto strettissimo tra i giovani di oggi e il mondo social. Ne abbiamo approfonito vari punti grazie al supporto con della nostra amica nonchè sociologa Giorgia Butera, presidente dell’Associazione Mete Onlus.
Più social ma meno sociali: questa sorta di spot è ormai entrato nella mia mente da tempo, osservando ( e non semplicemente criticando ) con occhio clinico i giovanissimi di oggi. Vero che la società sta cambiando, le persone stanno cambiando e il concetto di relazione sta cambiando, ma è anche vero che ciò che invece non può cambiare negli uomini è l'estrema necessità di comunicare con i propri simili: siamo fatti di relazioni, ne abbiamo un bisogno vitale. E, riflettendo, non posso non fare un confronto con ciò che è stata la mia infanzia come quella di altre persone di una generazione considerata ormai vintage. E, attenzione: non ne parlo facendo un confronto affermando che noi eravamo migliori degli attuali adolescenti ( probabilmente se ci fosse stata tanta tecnologia anche ai nostri tempi anche noi saremmo stati meno sociali ), ma ponendo a me e a tutti noi un interrogativo: la tecnologia può davvero essere così utile per le relazioni sociali dei nostri ragazzi? Scattano a questo punto nella mia mente vecchi ricordi di un mondo ormai considerato superato. Primo su tutti: le chiacchierate tra amici sul “muretto”, luogo per l’epoca di aggregazione sociale, ogni città ne aveva svariati per incontrarsi, chiacchierare, amoreggiare… Era tutto semplice, un appuntamento preso fuori scuola con gli amici ( senza poter usufruire di sms o whatsapp ) … e via! Alle 17 fuori al muretto, utilizzato un po’ come un antenato dei forum o gruppi social di oggi ma con un elemento in più: l’aggregazione, il vedersi dal vivo, il confrontarsi a tu per tu. E non c’era maltempo che teneva: pioggia,freddo forte o solleone l’appuntamento al muretto era sacro, guai a mancare!
Come ogni aspetto della vita quotidiana, i social hanno lati positivi e negativi: ecco, parlavo in questi giorni con dei miei amici, mi chiedevano quale fosse l’argomento di cui avrei voluto parlare oggi. Ecco, non appena ho svelato il tema sui social per i giovani, mi hanno posto questo quesito: “ma ci pensi cosa sarebbe successo durante il primo lockdown nel caso non ci fosse stata la tecnologia e i social? Beh, devo dire che sono rimasto spiazzato, in effetti credo che in questo caso siano stati di un’immensa utilità, gli italiani obbligati a stare a casa per il lockdown hanno mantenuto contatti e relazioni sociali grazie alle piattaforme online, nella fase di lockdown. Al di fuori del periodo di lockdown, rifletto poi su un dato certo: la generazione moderna, contrariamente alla nostra, nasce praticamente con smartphone e tablet in mano, tutto ciò che la circonda è tecnologia! Purtroppo ci sono, e tanti, aspetti negativi dei social, di alcuni ne abbiamo anche parlato nelle vecchie puntate ( cyberbullismo ). Per descrivere un altro aspetto negativo dei social network possiamo soffermarci sugli stereotipi: concetti basati sul pregiudizio, soprattutto sull’influenza delle nostri azioni quotidiane, come l’essere categorizzati sulla scelta dell’abbigliamento, sullo stile di vita e sul modo di pensare. Attualmente i ragazzi, grazie a social network come Instagram, possono essere partecipi 24h/24 alla vita “perfetta” di modelle, attori e sportivi, tentando di raggiungere gli stessi obiettivi imitandoli in tutto e per tutto, seguendo sia la loro vita privata che pubblica. Instagram è soprattutto una tendenza tra i giovani che usano questa app principalmente per rimanere sempre aggiornati sulla moda e guardare la vita di personaggi famosi o influencer. Già, influencer, una “professione” di cui ho già parlato qualche tempo fa ma, che non me ne voglia nessuno, proprio non riesco a capire, soprattutto perché, oltre a dare immagini distorte della realtà basandosi solo sull’apparenza, spesso e volentieri sfidano i propri followers alle famose challenge, spesso ridicole e/o pericolose.
Tutto ruota attorno alla moderazione e all’uso consapevole della tecnologia… Utilizziamo i social, ma attenzione a non perdere mai il contatto con il mondo reale, al di là di un semplice video o di uno smartphone c’è il mondo che ci aspetta!
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