Giovani & Cultura: questo matrimonio s'ha da fare?

 


Oggi, dopo un’attenta analisi sull’argomento, ho proposto ad Imagine - Il Mondo Che Vorrei una tematica che interessa un po’ tutti, ma in particolar modo la nuova generazione: giovani & cultura. Ho pensato di poter dedicare questa puntata ad una delle colonne portanti della cultura qui a Napoli, un’istituzione vera e propria, purtroppo venuto a mancare da poche settimane, Tullio Pironti, già editore dell’omonima casa editrice, persona di una cultura superiore. Avevo studiato questo tema proprio ispirandomi a lui, e ne stavo parlando in questi mesi estivi appena conclusi proprio con lui, e mi sembra doveroso poterlo salutare ora con questa puntata dedicata a lui, la cultura.

Spesso mi domando se tutto questo progresso ci stia allontanando dalla voglia di scoprire dal vivo la cultura e l’arte che ci appartiene, sarà forse perché oggi tutto è diventato semplice! Oggi basta un clik per cercare tramite un motore di ricerca qualsiasi tipo di opera che sia un quadro, una scultura, o un monumento… Non credete? Ed ecco che come sempre affiorano alla mente ricordi della mia infanzia, ricordi vintage forse, ma permettetemi di definire romantici: a scuola, fin da bambino mi venivano assegnati compiti a casa quali le famose “ricerche”, ed ecco che tornando a casa mi immergevo in una marea di libri ed enciclopedie per conoscere l’argomento di ricerca e svolgere al meglio il tema… Già, l’enciclopedia, una parola che ormai oggi è quasi sconosciuta per i ragazzini, oggi basta un click su Google e via! Tutto molto più semplice, per carità, ma che credo sviluppi non proprio benissimo la voglia di sapere, la ricerca anche di ore su appositi libri faceva anche appassionare rispetto ad un moderno motore di ricerca, che tra le tante cose può anche distrarre dallo studio stesso.

Sappiamo tutti quanto sia diventato fondamentale ai giorni nostri accedere ad internet per studiare con più semplicità ma per quanto riguarda la bellezza dell’arte e la cultura, al di là anche dello stesso studio scolastico, probabilmente ci stiamo perdendo tutta la voglia di scoperta, l’emozione di guardare con i propri occhi qualcosa di meraviglioso che qualcuno in passato ci ha lasciato,l’incredulità di individuare lo spettacolo e la minuziosa bravura di alcuni artisti. Napoli, ad esempio, è una delle città in cui l’arte e la cultura sono molto presenti e spesso i giovani non hanno mai visitato dal vivo le sue bellezze ma soltanto su uno schermo di un freddo pc.

Parlando di giovani, non si può fare a meno di parlare di web e di social: il web, specie per i più giovani, rappresenta la fonte di ispirazione e supporto privilegiata per ogni attività culturale. Sembra innegabile poter affermare che al giorno d’oggi siamo sempre più connessi, la maggior parte del tempo in una giornata lo trascorriamo con il cellulare scorrendo pagine social magari, giusto? Capita a tutti noi immagino! Bene, la virtù però credo che sta sempre nel mezzo, soprattutto per i più giovani. E qui pongo le basi per una domanda per tutti voi ascoltatori: internet e i social sono IL mezzo per la cultura 2.0 o UN mezzo per accrescere e far stuzzicare l’appetito cultura ai giovani per poi gustarla attraverso un libro, una mostra o un museo? Ho posto questa domanda con uno scopo ben preciso, un pensiero più che altro, che mi balenava in testa e già da tempo: i giovani amano i social? Stanno ore ed ore a twittare, postare e leggere commenti? Bene, sfruttiamo allora gli stessi social come mezzo per farli avvicinare alla cultura! Come? Beh, da profano in materia marketing penso che si possano creare da parte di enti culturali, musei e associazioni post profilati, magari sponsorizzati, per far stuzzicare l’appetito, la curiosità, poi da cosa nasce cosa… Un ragazzino potrebbe essere incuriosito, potrebbe aprire il post, leggerlo e magari potrebbe informarsi su un determinato argomento! Il cyberspace è il luogo della comunicazione contemporanea, uno spazio abitato da miliardi di persone dove ognuna si rappresenta, condivide la propria vita e quella degli altri con un post, un tweet, un selfie o un video, i musei e le istituzioni culturali italiane non possono continuare a ignorare o a sottoutilizzare questa realtà. Pensiamo al momento da poco trascorso del lockdown: la presenza sui social delle esposizioni permanenti, pinacoteche o gallerie d’arte, durante i mesi di blocco degli spostamenti, ne ha giovato notevolmente. 

Altro aspetto che ho letto ultimamente poi, il Brooklyn Museum oltre ad avere il proprio sito web, il blog e diversi canali social, utilizza tutte queste piattaforme non solo per comunicare le proprie mostre e le principali novità, ma per creare un legame diretto con i suoi visitatori: ottima idea no?

E passiamo ora a scanner un altro aspetto molto importante, i giovani e la lettura. Ormai è un dato di fatto che la lettura è un qualcosa di molto importante nella vita di ognuno, e fin da bambini. Leggere ad alta voce è il modo più efficace per appassionare un bambino ai libri e alle storie, sviluppando in lui prima il piacere e il desiderio e poi la capacità autonoma di leggere. L’attività della lettura dovrebbe rientrare tra quelle di cura primaria del piccolo. Certo, la lettura è da sempre considerata un’attività prestigiosa. Prima era qualcosa destinato a pochi, ma anche oggi spesso associamo i lettori a parole come “intellettuale”, “persona acculturata”, “personalità sensibile”. Prestigio o meno, la percentuale di lettori forti nel nostro paese rimane ancora molto bassa. E per lettori forti s’intende chi legge almeno un libro al mese, quindi una media di 12 libri l’anno. Una quantità veramente irrisoria. È chiaro, allora, che ci siano molte più persone convinte che la letteratura non aiuti a vivere piuttosto che il contrario.

Può sembrare che io voglia apparire il personaggio scomodo, colui che punta il dito, il vecchio tradizionalista per eccellenza quasi, ma il mio è anche un appello verso i giovani: siate assetati di sapere, toccate un libro piuttosto che digitare le parole chiave su di una tastiera fredda, sentite il profumo di un libro. E poi, uscite, cercate dal vivo ciò che avete magari visto su internet, guardate dal vivo un’opera artistica, solo così riuscirete davvero ad emozionarvi, ammirando dal vivo non attraverso un monitor!


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