Povertà & Solidarietà: Un Paniere Per Te, un sostegno per contrastare l'indigenza
Sabato 30 aprile 2022, un sabato come altri penserete, ma non per Imagine! Sono pronto ad affrontare una nuova tematica, una nuova indagine sociale che ho voluto fortemente e che ahimè tocca tantissime persone in Italia e non solo, la povertà! Marginalità, disuguaglianza, fragilità: sono i diversi volti che tracciano l’identikit della povertà, vecchia e nuova.
Sempre, in ogni luogo, epoca o tempo, si sente parlare di povertà e di ricchezza. C’è chi dispone a malapena del necessario per vivere e c’è chi, invece, possiede grandi quantità di denaro e di beni materiali. Forse, dovremmo chiederci il perché tutto questo accade ancora. Lo sviluppo economico avrebbe dovuto, in qualche modo, influire positivamente su questa divisione, eppure così non è stato: il progresso ha determinato ancora di più situazioni ingiuste. C’è da dire poi che la povertà tende anche ad influire sui rapporti sociali, non solo perché le persone povere tendono a viverli diversamente, ma anche perché le altre persone tendono a trattare il povero in maniera diversa. Questo fenomeno puo’ portare anche all’emarginazione che può assumere i caratteri della discriminazione.
Ahimè, ed è penoso dirlo, avere i poveri fa comodo, al sistema e anche alla politica in generale. Stiamo andando verso l’annullamento del valore della persona, io vedo questo, non c’è nessun tipo di attenzione nei confronti dei più deboli o degli emarginati. I ricchi non incontrano i poveri, i ricchi non vedono e non vogliono vedere o ascoltare le storie di vita disperate, il povero è da evitare, è disdicevole, in qualche modo persino colpevole della propria condizione. In mezzo c’è la televisione che mostra un mondo diverso da quello che è, che ti fa desiderare di ambire a consumi impossibili per i livelli di reddito medi reali, “false necessità” che determinano, per molte famiglie, una maggiore spesa a cui poi non si riesce a far fronte, cadendo improvvisamente nel tunnel del debito e della povertà. Andiamo verso una società e una larga fetta di popolazione addormentata, quasi addomesticata, dove tutto passa e vive nella speranza. Povertà ed esclusione sociale alimentano l’illegalità diffusa e la criminalità organizzata. Inutile girarci attorno, la criminalità trova sempre nuova linfa vitale in ambienti “ricchi” di povertà. Non perché in ambiti sociali abbienti il crimine non esiste, per carità, ma è chiaro che in ambiti di indigenza l’occasione fa l’uomo ladro, e in molti ci cascano, soprattutto lato minorile. Si, proprio così, il minore fa correre meno rischi, perché obbedisce più dell’adulto, non ha mire personali, è più mimetizzabile. Il suo costo lavoro poi è molto basso perché si accontenta di poco e non investe per il futuro. In più, dati alla mano, c’è da dire che i poveri assoluti, privi cioè dei beni essenziali, sono oltre 4,5 milioni attualmente in Italia. E la pandemia Covid ha rafforzato questi dati! La criminalità è molto furba: dopo un certo periodo di esercizio della violenza, per radicarsi più profondamente nel tessuto sociale assume, in superficie, un'immagine benevola. I quasi due anni di pandemia, causando la perdita del lavoro per molte categorie di persone ed acuendo situazioni di disagio e povertà, dimostrano che la popolazione abbandonata dalla mano pubblica è sempre più propensa ad andare incontro a chi è in grado comunque di elargire prontamente le risorse, ovvero la criminalità. Parlo di Napoli, la mia città natale, e noto con mio sommo rammarico delle zone ad alto rischio povertà che sono diventate ormai preda facile della delinquenza locale ( giovani a fare da “pali” e vedette per lo spaccio di droga in cambio di denaro, killer assoldati per uccidere … ). In tanti pensano vabbè, si nasce criminali, sono persone di poco conto … ma cerchiamo di tanto in tanto di andare OLTRE? Ci chiediamo mai come mai sono finiti nelle mani della criminalità? Con questo non intendo fornire loro degli alibi o giustificarli, ma cerco di riflettere prima di parlare, cosa che non tutti fanno sempre, ahimè!
Ed arriviamo a noi, la presentazione di un progetto di enorme impatto dal punto di vista solidale e che, a onor del vero, ha riscosso molto entusiasmo nella città di Napoli, e non solo: di cosa parlo? Ebbene si, di Un Paniere Per Te! Nasce a Napoli il progetto che, attraverso un portale dedicato, permette di donare beni di prima necessità alle persone in difficoltà, ma non solo: grazie al Paniere dei servizi e al Paniere del tempo, si possono donare competenze e ore di volontariato. Non è passato molto tempo da quando, in pieno primo lockdown, ci sono state varie iniziative di solidarietà con apposito “paniere” calato da finestre della nostra Napoli dove chi poteva metteva e chi non poteva prelevava … ed oggi, proprio un paniere come quello è diventato anche virtuale, un vero e proprio e-commerce di solidarietà! Personalmente sono stato colpito nell’immediato da questa iniziativa quando ho letto un articolo al riguardo, non solo per il grande pensiero di solidarietà ma perché spesso rifletto … Alcune volte una persona indigente può essere anche una molto vicina a noi, una persona che magari conosciamo bene, un nostro amico, un nostro dirimpettaio … ma che magari per pudore e/o vergogna non vuole manifestare la propria situazione … ecco che tramite una spesa anonima fatta su un ecommerce tutto viene fatto in forma proprio anonima, com’è giusta che sia la solidarietà! Tutti noi oggi tendiamo a seguire la moda, ad avere un cellulare sempre nuovo, a vestire secondo le tendenze propinate dalle Influencer … Non vediamo o non vogliamo vedere famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese o magari padri che soffrono nel vedere i propri figli non crescere come i loro coetanei e che magari nascondono le proprie lacrime nel silenzio. Questo ed altro porta a ghettizzare, ad emarginare l’altro, a considerarlo diverso, inferiore. Ecco che si arriva al punto di una povertà cosiddetta d’animo: il non saper o voler guardare oltre, e non mettersi nei panni dell’altro, questo è un aspetto della nostra società che fa ancor più male e miete sempre più vittime del covid stesso. Il tema povertà è un’occasione di riflessione per tutti noi: siamo davvero sulla Terra per avere, per accumulare con ingordigia beni materiali, o è il caso di passarci tutti la mano sulla coscienza ed esprimere solidarietà concreta verso chi è meno fortunato di noi? Cristiani si è nel cuore, non solo partecipando a funzioni religiose o decantando fratellanza quando proprio non lo si è, questo fa parte di una società vecchia e falsa, non più esistente.
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