Viaggiando con ... Imagine! Calcata e le cascate di Monte Gelato
Tra una settimana sarà Pasqua, la primavera inizia a sentirsi e con lei anche la voglia di uscire, viaggiare, staccare la spina. Come ben sapete Imagine dedica una puntata mensile ai viaggi, ad esplorare luoghi italiani magari anche poco conosciuti, ma ricchi di fascino e da visitare assolutamente! Oggi abbiamo esplorato un luogo particolare, grazie al supporto della nostra amica blogger di GitErrando Sonia Lippi, Calcata ( Vt ) e le cascate di Monte Gelato!
In provincia di Viterbo, sulla cima di una montagna di tufo, sorge il paese di Calcata, uno stupendo borgo medioevale che dista circa 40 chilometri da Roma. La particolarità di questo piccolo paese, che conta poco meno di 1.000 abitanti, è la posizione del suo centro storico, che si trova arroccato su una vera montagna di tufo: oggi Calcata è un comune di piccole dimensioni che è riuscito a mantenere il proprio patrimonio culturale, naturale e storico. Fuori dal tempo, luogo magico, borgo delle streghe … location perfetta per una gita fuori porta, magari a Pasquetta ( sempre se non piove! ) unendo un classico pic nic con amici ad una fantastica gita culturale alla ricerca di posti quasi dimenticati della nostra Penisola. Questo paese è stato abitato fin dalla preistoria, ma è solo nel Medioevo che il nome di Calcata compare nei documenti ufficiali. Nei secoli successivi il borgo è sopravvissuto, fino ad arrivare agli anni ’30 del Novecento, quando la popolazione locale, complici alcuni crolli delle rupi tufacee su cui poggia il paese, cominciò a spostarsi a due km di distanza, fondando Calcata Nuova. Dal secondo Dopoguerra, il borgo vecchio, nel frattempo rinominato “Il paese che muore” per lo spopolamento un po’ come Civita di Bagnoregio, divenne meta di artisti e di tutti coloro che cercavano riparo dall’incedere del modo di vivere capitalistico. Oggi visitare la località è un qualcosa di strabiliante: perdersi tra le sue viuzze, che sbucano tutte sui cigli del profondo precipizio su cui sorge Calcata, è un’esperienza da non lasciarsi sfuggire. Nel 1935 la rocca su cui poggia la parte vecchia del borgo è stata ritenuta poco sicura e quindi gli abitanti sono stati costretti a lasciare le loro case per trasferirsi nella vicina Calcata nuova. Negli anni Sessanta però, alcune perizie hanno attestato la solidità della rupe. Da quel momento il borgo ha iniziato ad attrarre tantissimi artisti di strada, pittori, musicisti e attori, tanto da conquistarsi anche il soprannome di “borgo degli artisti“. In molti, però, continuano ad associare il paesino di Calcata alle streghe, ma perchè? Secondo un’antica leggenda, nei giorni e nelle notti in cui c’è forte vento, tra i vicoli di Calcata è possibile sentire il canto delle streghe. Non solo: si narra anche che questo antico borgo sia stato in passato luogo di riti magici.
Proprio per il misticismo che pervade questo borgo, Calcata è una meta gettonata in particolar modo nel periodo di Halloween, il luogo giusto per trascorrere un Halloween da brividi! Un evento al quale non mancare fin dal primo pomeriggio quando centinaia di musicisti si esibiscono fino alle prime luci dell’alba ed espongono le loro opere agli innumerevoli presenti. Tutti i locali e le botteghe vengono addobbati per l’occasione e ospitano turisti e curiosi per tutta la notte. Si tratta di un’esperienza indimenticabile che prevede numerosi eventi, fra cui la sfilata dei bambini in costume, la premiazione della zucca più bella, i graziosi spettacoli teatrali, tanta musica live e l’attesissimo spettacolo pirotecnico. Insomma, un evento da appuntare in agenda e da non perdere per nessuna ragione! Tra zucche, streghe e addobbi a tema Halloween, la festa del 31 ottobre, inizia presto, alle 16, per coinvolgere non solo i più grandi, ma anche i bambini.
Il borgo di Calcata si gira in una decina di minuti, ma bisogna gustarselo lentamente, ammirando i piccoli dettagli. È ovunque un susseguirsi di vicoli in cui scivolano veloci e silenziosi gatti sornioni, viuzze e corridoi di tufo che conducono a piccole terrazze che si affacciano sull’ampia vallata con scorci magnifici e molto romantici, casette abbarbicate le une alle altre, con l’intonaco che viene via, porticine vecchie e graffiate dal tempo. Qui si respira l’antico perché tutto è rimasto com’era.
Ed ora arriviamo a noi, ad una possibile gita fuori porta da fare proprio in questi tempi e a pasquetta, le cascate di Monte Gelato. Tra Viterbo e Roma, nell'area della Valle del Treja che si estende tra Calcata e Mazzano Romano, c'è un piccolo paradiso naturale sospeso nel tempo, lontano da caos e traffico. Un panorama tanto affascinante che non poteva essere ignorato dal mondo cinematografico; sono infatti state girate qui alcune scene di film di Rossellini, Nino Manfredi, Paolo Villaggio… Le cascate di Monte Gelato conservano tracce di diversi insediamenti come i resti di una villa romana del I secolo a.C. e un mulino ad acqua realizzato nell’800 rimasto attivo fino agli anni Sessanta.
Ho elencato 3 motivi per cui visitare questo luogo fiabesco:
Le cascate di Monte Gelato non offrono soltanto sentieri da esplorare ma anche la possibilità di fare delle belle cavalcate. Nei pressi delle cascate infatti si trovano il maneggio Oasi di monte Gelato e il Ranch di monte Gelato;
Se hai voglia soltanto di oziare ti consiglio di fare un bel picnic all’interno dell’agriturismo Casale sul Treja. Per accedere ai servizi dell’ agriturismo (parcheggio e area picnic) bisogna pagare una quota d’ingresso di 10 euro per adulti e 5 per i bambini dai 3 a 10 anni.
Il casale dispone anche di un ristorante in cui poter gustare piatti tipici della cucina romana.
Dopo aver visitato Calcata ed essere entrati nel mondo incantevole e fiabesco delle cascate di Monte Gelato avete fame? Nessun problema, l’area è stata attrezzata a pic nic, proprio dove sorge il bosco di Castellaccio, un bosco ricco molto fitto, con alcuni esemplari di dimensioni ragguardevoli, ombroso e fresco e gli alberi più diffusi sono le querce: il cerro e la roverella in particolare.
A dire il vero negli ultimi anni Calcata ha purtroppo perso un po’ della sua vivacità artistica: molti artisti ed intellettuali sono andati via per vari motivi, mentre l’età che avanza per i “pionieri” di quaranta anni fa non è controbilanciata da un “ricambio” generazionale; gli abitanti “stabili”, insomma, sono sempre di meno. Trattorie e attività ricettive abbondano in uno spazio fin troppo esiguo ma l’offerta artistica ed artigianale è divenuta assai minore che in passato. Inoltre non si è riusciti a risolvere l’enorme problema dell’afflusso sbilanciato dei visitatori, che alterna il sovraffollamento di certi week-end al “deserto” durante il resto della settimana. Forse Calcata sta diventando “fuori moda”? Forse si è definitivamente spenta quell’utopia di un “mondo ideale” che qui tanto venne perseguita in passato e che spinse a viverci? Fatto sta che una vera rinascita del borgo dovrebbe passare dalla riscoperta delle radici più autentiche del territorio, nonché dalla valorizzazione delle sue straordinarie valenze ambientali e archeologiche. E di certo tutto l’Agro Falisco, di cui Calcata è il cuore, se tutelato e reso fruibile nel suo complesso (si pensi al tracciato della Via Amerina), potrebbe non solo offrire spunti per una vera e propria vacanza, superando il misero “mordi e fuggi” delle gite domenicali “da abbuffata” e sviluppando un turismo di livello più alto, ma attrarre anche nuovi residenti alla ricerca di una maggiore qualità della vita, rivitalizzando così i paesi della zona che oggi rischiano di morire davvero. Visitare Calcata equivale ad un’esperienza “fuori dal mondo”, che consente di approdare su una “penisola” senza tempo, persa nel mare di smeraldo della vegetazione laziale.
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